All'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è stata presentata un'iniziativa innovativa che segna un passo avanti nella tutela dei giocatori d’azzardo a livello globale. In concomitanza con il Dibattito generale della 80ª Assemblea Generale, una nuova cornice, denominata “Responsible Gambling Practice and Policy Pillars”, è stata introdotta nel Better Gambling Forum. Organizzato dal 23 settembre, questo forum cerca di stabilire un riferimento di livello internazionale basato su dati concreti per prevenire il danno da gioco d'azzardo e salvaguardare i giocatori, andando oltre le limitazioni dei contesti nazionali.
L'obiettivo di questa innovativa iniziativa è fornire alle autorità governative, ai regolatori e ai professionisti della sanità pubblica uno strumento utilizzabile in varie giurisdizioni. Si pone l'accento non solo sull'aderenza alle normative, ma soprattutto sulla promozione della salute mentale e della salute pubblica in generale. La cornice affronta l'intero ciclo del supporto ai giocatori d'azzardo, dall'educazione fino alla prevenzione precoce del rischio, passando per interventi tempestivi e accesso a cure e percorsi di recupero. Stabilisce infine standard per creare ambienti di gioco più sicuri, etici e responsabili.
Un elemento chiave del quadro è la governance scientifica, supportata da un comitato indipendente incaricato di garantire rigore metodologico, trasparenza e l'assenza di conflitti di interesse. Quest'approccio è indispensabile in un settore che si trova spesso in bilico tra la protezione degli utenti e le logiche di mercato, specialmente quando si tratta del gioco d’azzardo online che può avere pesanti implicazioni sulla salute mentale, in particolare tra i giovani.
I promotori del Better Gambling Forum sottolineano l'importanza urgente di una risposta coordinata, data l'internazionalizzazione dell'offerta di gioco e l'evoluzione tecnologica delle piattaforme che operano al di là delle giurisdizioni nazionali. Il nuovo framework proposto permette agli Stati e ai regolatori di rafforzare i presidi esistenti, misurare i risultati in maniera comparabile e, se necessario, ampliare gli standard in direzione di una maggiore responsabilità e trasparenza degli operatori.
La collocazione del forum all'interno del programma ONU enfatizza come la prevenzione del danno da gioco sia ormai vista come una questione di salute pubblica di enorme rilevanza sociale. Tuttavia, il passaggio dalla enunciazione dei principi all'implementazione richiede impegno politico, capacità amministrativa e investimenti mirati. Solo se adottato su larga scala, il framework RG3P potrebbe davvero diventare un riferimento condiviso, elevando a standard d’oro le pratiche di regolamentazione del gioco coerentemente con gli obiettivi globali di benessere e sviluppo sostenibile.
L'appuntamento di New York, promosso dalla Brain Capital Alliance, si pone come una vetrina prestigiosa per l’adozione di principi e pratiche pensate per divenire il top standard nella prevenzione dei danni associati al gioco d’azzardo. Si persegue la costruzione di un linguaggio comune che unifichi giurisdizioni oggi scollegate, creando uno strumento capace di evolversi con nuove evidenze scientifiche che darà priorità alla salute pubblica e alla salute mentale.
L’approccio scelto non è quello di una semplice conferenza, ma di un laboratorio di policy dove i partecipanti lavoreranno per proporre soluzioni scalabili, adatte tanto al gioco terrestre quanto a quello online. Si tratta di un'espansione degli incontri recenti che hanno cercato di allineare le politiche a livello multinazionale, toccando anche i lavori del G7 e G20. Da Manhattan nasce l’ambizione di creare una bozza di standard internazionale che possa essere adottata come riferimento, supportata da impegni verificabili grazie a una governance scientifica affidata a un comitato indipendente.
Tra gli obiettivi del forum c'è anche un cambio di paradigma: spostare l'attenzione dal solo trattamento alla prevenzione, come misura di sostenibilità per i mercati regolamentati. Questo nuovo focus intende ridurre i costi in termini economici, sociali e umani e limitare l'attrazione verso l’offerta illegale. L'integrazione tra tecnologie di analisi comportamentale e la dimensione umana dell'interazione con il giocatore resta cruciale per prevenire invece che solamente curare.
La sfida più complessa resta quella dell’attuazione. Perché il nuovo quadro di regolamentazione diventi una realtà sarà necessario un forte consenso internazionale su metodi e obiettivi. Se l’iniziativa otterrà l’adesione necessaria, potrebbe segnare l’inizio di una stagione più proattiva e trasparente nella protezione dei giocatori, creando regole capaci di rispondere efficacemente ai rapidi cambiamenti imposti dalla digitalizzazione e dalla concorrenza globale.
Fonte: Jamma.it