Il Gran Premio della Malesia ha lasciato un sapore agrodolce a Luca Marini. Il pilota Honda, pur riconoscendo gli importanti progressi compiuti dalla RC213V, non nasconde la sua ambizione di essere protagonista e di lottare per le posizioni di vertice. La performance del suo compagno di squadra, Joan Mir, salito sul podio a Sepang, è un ulteriore stimolo per il pilota italiano.
Marini ha espresso la sua soddisfazione per il lavoro svolto dalla Honda durante la stagione, sottolineando come la moto sia migliorata notevolmente rispetto all'anno precedente. In particolare, ha evidenziato i progressi in termini di velocità di punta, che hanno reso la RC213V competitiva sul tracciato malese. Tuttavia, l'eliminazione in Q1 e la conseguente partenza dalla 13ª posizione in griglia hanno compromesso la sua gara, impedendogli di sfruttare appieno il potenziale della moto.
"Oggi almeno avevo fatto una buona partenza, ma alla curva 4 sono rimasto in terza. Mi sono ritrovato giù di giri e mi hanno ripassato sia Mir che Zarco. A quel punto Johann ha fatto tutta la gara a chiudermi per non farmi passare e ha fatto anche allungare quelli davanti, per fare in modo di stare nell'aria pulita per raffreddare la gomma anteriore ed il motore. Io invece ho cercato di passarlo nei primi 4-5 giri, ma lui giustamente chiudeva tutto, quindi sono rimasto un po' lì bloccato e quando le temperature iniziano a salire, poi non funziona più niente", ha spiegato Marini ai giornalisti dopo la gara.
Un altro fattore che ha influenzato la sua performance è stata la scelta della gomma anteriore. A differenza della maggior parte dei piloti, che hanno optato per la soft, Marini ha preferito la media, convinto che potesse essere un vantaggio con le alte temperature. Tuttavia, questa scelta si è rivelata controproducente, causando problemi di sottosterzo e limitando la sua capacità di sfruttare il posteriore.
"Inoltre, penso di aver fatto la scelta sbagliata con la gomma anteriore, perché con la temperatura della pista così alta, la moto non girava più e sottosterzava dappertutto. Purtroppo mi sono trovato in netta difficoltà con l'anteriore e senza poter usare il posteriore per girare, perché dovevo preservare la gomme, quindi ero lento e non ero a mio agio. E' stato un errore mettere la gomma media", ha aggiunto.
Nonostante le difficoltà incontrate, Marini ha voluto sottolineare l'importanza del lavoro svolto dalla Honda e si è congratulato con Joan Mir per il podio conquistato. Allo stesso tempo, ha ribadito la sua ambizione di essere lui a salire sul podio nelle prossime gare.
"Sono molto contento per Joan, ha fatto una grandissima gara e qui andava molto forte. Ma di passo ero veloce anche io, solo che lui è stato bravo a levarsi dal traffico nei primi giri. Ci portiamo a casa la dimostrazione di quanto di buono abbiamo fatto quest'anno. L'anno scorso il progetto era iniziato in maniera molto complicata, ma durante l'inverno sono arrivati degli aggiornamenti in base alle nostre richieste e poi abbiamo portato avanti lo sviluppo in quella direzione. Adesso è bello vedere i risultati, anche se ovviamente sarebbe meglio se a salire sul podio fossi io invece che Johann. Ma ci riproveremo nelle prossime due gare".
Il risultato di Mir a Sepang è un segnale positivo per la Honda, che dimostra di essere sulla strada giusta per tornare a competere per le posizioni di vertice. Tuttavia, la casa giapponese dovrà continuare a lavorare per migliorare la performance della moto e per mettere i suoi piloti nelle condizioni di esprimere al meglio il loro potenziale. Le prossime gare saranno fondamentali per capire se la Honda sarà in grado di confermare i progressi mostrati in Malesia e se Luca Marini riuscirà a realizzare il suo obiettivo di salire sul podio.
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