La decisione di Microsoft di rimuovere i processori Intel di ottava, nona e decima generazione dalla lista dei chip supportati per Windows 11 aveva suscitato molta sorpresa nelle scorse settimane. Tuttavia, l'azienda ha rapidamente chiarito che questa novità riguardava esclusivamente gli OEM (produttori di PC), e non gli utenti finali. Microsoft aveva consigliato agli utenti di ignorare la lista dei processori compatibili e di verificare la compatibilità dei loro sistemi utilizzando l'utilità ufficiale PC Health Check.
A sorpresa, Microsoft ha ora deciso di reintegrare i processori Intel di ottava, nona e decima generazione nella lista dei chip supportati, anche per gli OEM. La decisione è un altro esempio di "inversione ad U" da parte di Microsoft, che non ha fornito spiegazioni ufficiali per il cambiamento, ma ha modificato la pagina web per chiarire che l'elenco riguarda solo i produttori di PC.
La novità più importante riguarda il fatto che, se si sceglie di passare a Windows 11 utilizzando l'Assistente aggiornamento o eseguendo un aggiornamento in-place dal file setup.exe nel supporto di installazione, il controllo di compatibilità del processore viene effettuato. Tuttavia, Windows 11 non verifica la CPU installata se si esegue una nuova installazione da zero: in questo caso, il sistema operativo si installa anche su PC con CPU più vecchie, senza problemi. Questo ha smentito la voce che Windows 11 eseguisse un controllo rigido delle CPU durante l'installazione pulita.
In conclusione, Microsoft ha fatto marcia indietro sulla rimozione del supporto per alcune CPU, e ha chiarito che gli utenti possono comunque installare Windows 11 su sistemi con vecchie CPU senza bisogno di ricorrere a soluzioni alternative.