Il panorama legale intorno al caso degli ex-dipendenti di Twitter che rivendicano indennizzi non sembra schiarirsi, anzi, la soluzione appare più lontana dopo che la Corte d'Appello di New York ha preso una posizione che complica ulteriormente la faccenda. La questione, che ha origine nel 2022, ruota attorno a circa 500 milioni di dollari in pagamenti sospesi di buonuscita, che gli ex-dipendenti sostengono essere loro dovuti. Nonostante l'apparente progresso fatto negli ultimi mesi verso una risoluzione, il cammino legale è disseminato di ostacoli posti dai rappresentanti di Elon Musk, attuale dirigente della società ora rinominata X.
Secondo le relazioni di Reuters, un accordo era stato inizialmente raggiunto per risolvere la disputa attraverso una mediazione extragiudiziale con l'intervento della ditta di arbitrato indipendente JAMS. Tuttavia, le regole operative di JAMS specificano che il datore di lavoro deve coprire i costi iniziali di gestione del procedimento, equivalenti a 1.500 dollari, prima che sia nominato un gestore arbitrale specifico per il caso. X, da parte sua, si è dichiarata contraria a sostenere tali spese, sostenendo che gli ex-dipendenti avevano accettato i termini di arbitrato al momento dell'assunzione e avevano l'opportunità di rifiutarsi, ma non lo fecero.
In un recente verdetto, la Corte d'Appello di New York ha confermato che non aveva il potere di influenzare direttamente il corso di un arbitrato, poiché queste decisioni spettano alla ditta neutrale incaricata della mediazione. La Corte ha precisato che eventuali obblighi finanziari dovrebbero essere determinati dalla JAMS, che potrebbe decidere di imporre a X di sostenere le spese procedurali, o in alternativa, dividere tali costi tra tutte le parti coinvolte.
Questa decisione significa che gli ex-dipendenti firmatari dell'accordo pre-processuale devono affrontare altri passaggi nel dibattito arbitrale, e il tribunale non può intervenire in questa fase per influenzare l'esito a loro favore. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che, nonostante il raggiungimento di un'intesa che ha portato molti a sperare in una rapida risoluzione, le speranze di una liquidazione immediata sono state deluse dai continui ostacoli giuridici.
Alla luce di queste difficoltà, rimangono numerose incertezze per gli ex-dipendenti Twitter che cercano di ottenere ciò che considerano giustamente dovuto. Il contenzioso non solo ha esteso le attese per una soluzione, ma ha anche accresciuto il grado di complessità della vertenza stessa, rendendo difficile prevedere una chiara conclusione nel prossimo futuro.