La Slovacchia si trova al centro di un acceso dibattito politico che sta scuotendo la fragilità della coalizione di governo. Al cuore della questione vi è una proposta di riforma del gioco d'azzardo che ha innescato un vivace confronto tra i vari esponenti dell'esecutivo. La situazione ha visto emergere divisioni significative sui temi della tassazione delle case da gioco, il ruolo dei casinò statali, e soprattutto, sui diritti dei comuni di opporsi all'apertura delle sale da gioco.
L'inizio del dibattito è segnato da un emendamento alla legge sul gioco d'azzardo proposto dai deputati del partito rurale Strana vidieka. Questo emendamento mira ad ampliare i poteri della società statale Tipos, che è sotto l'ombrello del ministro del Turismo e dello Sport, Rudolf Huliak. La proposta prevede che Tipos ottenga nuovi diritti per gestire slot machine e aprire casinò nei grandi centri commerciali e hotel, bypassando il consenso delle amministrazioni locali.
Inoltre, il piano prevede di eliminare il divieto alle attività di gioco durante i periodi festivi e di lutto nazionale. Huliak ha difeso la sua proposta sostenendo che questo aggiornamento legislativo mira a rafforzare il controllo statale sul settore, contrastando il gioco illegale e il riciclaggio di denaro, rigettando al contempo le accuse di promuovere un’espansione del gioco d’azzardo.
L'emendamento però, non è passato inosservato. Il ministro dell'Ambiente, Tomáš Taraba, un rappresentante del Partito Nazionale Slovacco, si è posto fermamente contro la proposta, chiedendo una tassazione equa tra casinò fisici e piattaforme di gioco online. Taraba non ha esitato a descrivere il settore del gioco come composto da "profittatori della miseria umana" e ha fortemente criticato l'idea di privare i comuni del potere di bloccare l’apertura di nuove case da gioco, difendendo il principio di tutela delle famiglie.
Il dibattito è diventato ancora più teso quando Huliak ha accusato Taraba di essere influenzato dagli interessi del gruppo finanziario Penta, noto per possedere la società di scommesse online Fortuna SK. Di fronte a questo scenario, sia analisti che operatori del settore hanno espresso le loro preoccupazioni. L'Istituto per la regolamentazione del gioco ha lanciato l'allarme su come un'aggressiva imposizione fiscale potrebbe allontanare i giocatori verso piattaforme illegali, determinando una perdita in termini di entrate statali.
Dal lato degli operatori economici, l’associazione di categoria AZAH, che rappresenta i casinò, ha appoggiato la proposta di Huliak. L'associazione ha messo in guardia su come un aumento delle tasse potrebbe costringere a ridurre la quantità di slot machine disponibili, di conseguenza provocando un calo complessivo delle entrate.
Al contrario, movimenti civici e partiti di opposizione vedono la riforma come una minaccia ai valori familiari e una riduzione dell'autonomia comunale. Il commissario per l’infanzia Jozef Mikloško ha criticato l'approccio definendolo un indebolimento dei principi democratici, mentre il partito Demokrati ha attaccato Huliak definendolo “il grande giocatore del governo".
La tassazione continua a essere uno dei nodi cruciali del dibattito. Oggigiorno, le case da gioco fisiche sono soggette a un'aliquota fiscale che corrisponde a circa il 17%, a fronte di un ben più elevato 27% applicato al gioco online. La proposta del ministero delle Finanze di elevare entrambe le aliquote al 30% non ha trovato unanime approvazione. Huliak ha suggerito come compromesso di uniformare la tassazione al 30% per il gioco online e al 21% per il gioco fisico. Tuttavia, questa mediazione non è stata ben accolta da diversi esponenti, tra cui i cristiano-democratici, che denunciano il rischio di favoreggiamento delle sale reali, le più impattanti dal punto di vista sociale.
Nel contempo, sorgono interrogativi sulla costituzionalità della norma proposta che priverebbe i comuni del diritto di veto. Dietro a questo scenario, il settore del gioco in Slovacchia ha registrato numeri record: il 2024 ha visto il consumo di gioco d’azzardo raggiungere i 24 miliardi di euro, con ricavi netti di 1,45 miliardi e entrate fiscali pari a 347 milioni di euro destinati a Stato e amministrazioni locali. I promotori della riforma sottolineano un potenziale incremento delle entrate di 320 milioni di euro annui, attribuito alla lotta contro il mercato nero.
Tuttavia, i critici mantengono la loro posizione, avvertendo che i costi sociali potrebbero superare i benefici economici. La scena politica slovacca rimane pertanto in fermento, mentre si attendono ulteriori sviluppi su una questione che potenzialmente ridisegnerà la mappa del gioco d’azzardo nel paese. Con l'avvicinarsi di decisioni cruciali, rimane incerto quale direzione prenderà la Slovacchia, ma è evidente che l'esito di questo confronto avrà conseguenze di vasta portata per il futuro delle politiche di regolamentazione del gioco nel paese.