Condannati per estorsione ai danni dei commercianti in Campania

Condannati per estorsione ai danni dei commercianti in Campania

La Corte d'Appello di Salerno emette le sentenze per quattro imputati coinvolti nel racket delle slot machine nei pubblici esercizi

Si è concluso il processo di secondo grado presso la Corte d’Appello di Salerno , che ha visto coinvolti quattro imputati accusati di estorsione ai danni dei commercianti in Campania . Le accuse si concentrano sulla feroce imposizione delle slot machine all’interno di vari pubblici esercizi situati nell’ Agro nocerino e nell’ area vesuviana . Questo sistema opprimeva i commercianti con la minaccia della violenza, ponendo sotto scacco molte attività economiche locali.

Tra gli imputati, Andrea Bambace è stato condannato a 11 anni di reclusione. Francesco Sicignano ha ricevuto una pena di 1 anno e 3 mesi, mentre per Raffaele Irtini la condanna è stata di 9 mesi, come riportano fonti come Metropolis. Degno di nota il caso di Fausto Irtini , assolto con formula piena.

Le accuse in questione riguardavano 21 episodi di estorsione, facilitati dalla sinistra “garanzia” mafiosa di protezione offerta dai clan locali, che hanno sfruttato la loro influenza per infiltrarsi gradualmente nel settore delle slot machine. Inizialmente, gli imprenditori locali si presentavano come vittime delle pressioni estorsive, subendo gravi danni economici e morali. Tuttavia, in un'evoluzione inaspettata e oscura del scenario, alcuni di questi imprenditori finirono per diventare complici, associandosi direttamente ai clan stessi.

Questo fenomeno di controllo criminale si è rivelato particolarmente efficace grazie all’adattabilità delle organizzazioni mafiose, le quali hanno spostato il loro raggio d’azione dai metodi estorsivi tradizionali a pratiche più sofisticate, come l’ingresso diretto e aggressivo nella gestione di società operanti nel comparto delle slot machine. L’evoluzione dei metodi ha permesso ai clan di minimizzare i rischi operativi accrescendo, al contempo, profitti e potere.

L’intero caso getta una luce preoccupante sulle dinamiche di complicità e collusione che si possono instaurare fra imprenditori e ambienti criminali. In alcuni casi, le pressioni iniziali esercitate dai clan si tramutano, nel tempo, in dinamiche di apparente collaborazione tra vittime ed estortori, rivelando un quadro complesso e degenerativo delle relazioni criminali.

Le sentenze della Corte d’Appello rappresentano una risposta significativa da parte del sistema giudiziario nei confronti della criminalità organizzata e delle sue più aggiornate strategie di controllo del territorio e delle economie locali. Si auspica che il rigore delle sentenze possa fungere da deterrente per future infiltrazioni criminali in altri settori economici e che porti a un ulteriore sforzo collettivo per bonificare il tessuto commerciale da pratiche illecite e dannose. L’episodio sottolinea l’importanza di mantenere alta la vigilanza e rafforzare le alleanze tra istituzioni e comunità locali per combattere efficacemente il crimine organizzato.

Pubblicato Lunedì, 04 Agosto 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Lunedì, 04 Agosto 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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