Settembre cruciale per il Gioco Pubblico italiano: sfide e cambiamenti

Settembre cruciale per il Gioco Pubblico italiano: sfide e cambiamenti

Il settore del gioco tra transizioni digitali e crisi delle sale fisiche: sfide e opportunità in un mercato in evoluzione

Con la fine delle ferie estive, il mese di settembre emerge come un periodo determinante per il complesso e mutevole mondo del gioco pubblico in Italia. Questo mese rappresenta un momento essenziale di riflessione per istituzioni, concessionari e operatori del settore, poiché si trovano a fronteggiare numeri e tendenze in evoluzione, con sfide sempre più articolate. In tale contesto, il segmento degli apparecchi automatici, che abbraccia le AWP (Amusement With Prize) e le VLT (Video Lottery Terminal), si trova a dover affrontare ostacoli significativi. Questi dispositivi, per decenni la colonna portante del gioco fisico, sono oggi in una difficile fase di transizione. L'inarrestabile migrazione dei giovani verso forme di intrattenimento digitali e personalizzate, prevalentemente online, entra in conflitto con le normative e i pesi fiscali gravosi che pongono limitazioni alle software house incaricate di sviluppare nuove offerte. Tali aziende si trovano dunque imprigionate in un sistema normativo tra i più restrittivi d'Europa, che insieme con un fisco oppressivo, ostacola l'innovazione e comprime ulteriormente un mercato in contrazione.

Allo stesso tempo, il panorama degli operatori è caratterizzato da un crescente fenomeno di concentrazione dovuto a fusione e acquisizioni, che riduce la concorrenza e leviga verso il basso la qualità dell'offerta di gioco disponibile. Numerose amministrazioni locali, peraltro, continuano a limitare l'operatività dei punti di gioco fisici mediante restrizioni motivate dalla lotta al gioco patologico. Questo porta a un ulteriore restringimento delle opportunità per i gestori di queste attività, già minate dai costi in aumento e dal calo della frequenza dei giocatori.

Anche il settore delle scommesse deve fare i conti con una situazione economica sempre più precaria. Le spese gestionali per i punti fisici lievitano continuamente, mentre i volumi di gioco sono in netto calo. Questo quadro rende insostenibile la situazione per numerosi operatori, i cui margini di profitto sono in riduzione costante, complice anche l'impiego di tecnologie datate e inadeguate rispetto alle sfide moderne. Di fronte a tale scenario, numerose agenzie valutano la chiusura, una minaccia che rischia di lasciare intere regioni senza punti di riferimento per il gioco regolamentato, aumentando il rischio di proliferazione del gioco illegale.

Il comparto del bingo si trova in una fase di stallo, in attesa di nuovi canoni di concessione. Questa incertezza blocca gli investimenti e la pianificazione futura da parte degli operatori, mentre l'annunciato incremento dei canoni potrebbe infliggere il colpo finale a un settore già profondamente vulnerabile. Le ripercussioni di tale scenario potrebbero avere un impatto drammatico non solo sugli operatori, ma anche sulla forza lavoro coinvolta, precipitando in una crisi occupazionale di vasta portata.

In contrapposizione a tali sfide, il segmento del gioco online si distingue per una crescita robusta, che continua a segnare percentuali superiori al 10% su base annua. Tuttavia, anche questo settore non è esente da difficoltà. L'imminente bando di gara porterà a una significativa riduzione del numero di operatori autorizzati, lasciando a circa cinquanta il numero di soggetti ammessi, e promuovendo di fatto una concentrazione del mercato. Le imprese di dimensioni ridotte troveranno posto solo come fornitori di tecnologie e servizi per i grandi player, perdendo l'opportunità di competere come protagonisti. Le previsioni indicano che circa il 25% del mercato online passerà attraverso i Punti di Ricarica (PVR), attualmente in fase di regolamentazione, mentre il restante 75% sarà controllato da meno di dieci operatori. Questo scenario rischia di portare a una standardizzazione dell'offerta, limitando la diversità e l'innovazione.

Entro questa cornice, il giocatore è in pericolo di divenire l'anello debole di un sistema caratterizzato da una ridotta capacità di scelta, poca innovazione e una proposta sempre più omogenea. Resta da scoprire se il ritorno della pubblicità indiretta di giochi leciti su maglie di calciatori e canali televisivi riuscirà a mantenere i giocatori all'interno del quadro regolamentato, prevenendo una possibile fuga verso pratiche di gioco illegali.

In tale orizzonte, le scelte politiche giocate oggi avranno un impatto essenziale nella definizione del futuro del settore. Con un accentuato focus sul digitale, il legislatore sembra aver sacrificato il canale fisico, rischiando di generare una perdita di migliaia di posti di lavoro. Questo costituisce un dilemma che non può essere trascurato, e che il regolatore dovrà affrontare in modo prioritario nei mesi a venire, per trovare un equilibrio tra innovazione, occupazione e regolamentazione.

Pubblicato Martedì, 26 Agosto 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 26 Agosto 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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