Il Kenya ha introdotto una nuova tassa che sta generando un acceso dibattito tra il governo e gli operatori del settore del gioco online. A partire da quest'anno, l'Autorità delle Entrate (KRA) è autorizzata a trattenere il 5% su tutti i prelievi effettuati dalle piattaforme di gioco online, una misura prevista dal Finance Act 2025.
Questa imposta si applica a ogni prelievo, indipendentemente dal fatto che si tratti di una vincita, di una parte della puntata iniziale o di un importo non utilizzato per il gioco. L'Ufficio di Bilancio Parlamentare (PBO) stima che questa nuova tassa potrebbe quasi raddoppiare le entrate statali derivanti dal settore del gioco online, migliorando la riscossione fiscale e riducendo l'evasione. Tuttavia, lo stesso PBO ha espresso preoccupazioni riguardo all'impatto potenziale di questa misura.
Un rapporto ufficiale del PBO evidenzia che un utente che deposita 1.000 scellini kenioti (circa 7,74 euro) e li preleva immediatamente, senza averli utilizzati per giocare, subirebbe comunque una trattenuta di 50 scellini (circa 0,39 euro). Questo scenario potrebbe essere percepito come ingiusto e scoraggiare l'utilizzo delle piattaforme regolamentate, compromettendo la crescita del mercato. Il PBO avverte che una tassazione generalizzata di questo tipo potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per il settore del gioco online, che attualmente è una delle principali fonti di reddito per gli operatori di denaro mobile e le startup tecnologiche del paese.
L'introduzione di questa tassa avviene in un momento di particolare tensione economica e politica in Kenya. Nel periodo 2023/24, il Finance Act 2023 prevedeva di raccogliere 211 miliardi di scellini (circa 1,63 miliardi di euro) attraverso nuove imposte, ma l'obiettivo non è stato raggiunto, generando un deficit di 205 miliardi di scellini (circa 1,58 miliardi di euro). L'anno successivo, il governo ha tentato nuovamente di colmare il divario fiscale con 346 miliardi di scellini (circa 2,68 miliardi di euro) in nuove entrate, ma le proteste popolari sono culminate con l'assalto al parlamento il 25 giugno 2024.
Questa nuova tassa sul gioco online si aggiunge ad altre iniziative legislative volte a regolamentare il settore. Tra queste, l'innalzamento dell'età minima per giocare a 21 anni e l'aumento della puntata minima a 50 scellini (circa 0,39 euro), misure che mirano a limitare l'accesso dei giovani al gioco d'azzardo. La parlamentare Beatrice Elachi, del collegio di Dagoretti North, ha dichiarato che l'obiettivo è scoraggiare i più giovani dal partecipare, sottolineando la difficoltà di reperire anche somme modeste per il gioco. Ad aprile, era già stato introdotto un divieto di pubblicità per il gioco della durata di 30 giorni, in risposta a un forte aumento dell'attività nel settore.
Gli effetti reali della nuova tassazione sul mercato del gioco online e sulle entrate pubbliche restano incerti. Mentre le autorità confidano nella capacità della misura di aumentare il gettito fiscale, gli operatori del settore temono una contrazione dell'intero comparto. Sarà fondamentale monitorare attentamente l'evoluzione della situazione per valutare l'impatto a lungo termine di questa nuova politica fiscale.